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Il
Pino d'Aleppo, allo stato spontaneo, è oramai
scomparso dal resto della Sicilia, solo in quest'area
localizzata lungo la valle dell'Ippari, vegeta
con un rigoglio, un disordine ed un corteggio di
specie minori che ha permesso di ipotizzare che
essa rappresenti un lembo relitto
dell'originaria foresta che ricopriva in passato
il territorio.
Da fonti storiche è noto,
infatti, che in quest'area era presente una
fitta e rigogliosa foresta, nella stessa Ode V,
che alcuni autori attribuiscono a Pindaro ed
altri ad un suo allievo è detto: "E giunto alle
sedi amate di Enomao e di PelopePsaumida canta
il tuo bosco, o Pallade Poliade,e il fiume Oàni
e il lago e i canali venerabiliper mezzo dei
quali il fiume (Ippari) irriga la contradae
fabbrica (o Psaumida) un alto bosco di solidi
talamiguidando dalle rovine al sole il popolo di
Camarina." Lo storico Camilliani (1584) parlando
di queste terre affermava che: "...vi si
incontrano rupi e baschi molto folti ed
ombrosi....". Il Pino d'Aleppo è una delle
specie di pino litoraneo che è possibile
rinvenire nelle pinete delle terre circummediterranee.
E' un albero elegante e dal
portamento estroso, più variamente e riccamente
ramificato degli altri pini litoranei (Pino
domestico, Pino da pinoli). La chioma è più rada
e di colore più pallido, tondeggiante in alto,
ma talvolta variamente suddivisa sui rami e sui
tronchi contorti. Vive di preferenza sui suoli e
sulle rocce calcaree nella fascia più calda ed
asciutta dei nostri litorali, là dove per
ragioni climatiche non riesce ad insediarsi il
querceto.
E' l'albero più adatto a rimboschire
sterili litorali, nei quali anche la tipica
macchia mediterranea riesce stentatamente a
svilupparsi, al suo riparo può, invece, crescere
rigogliosa. In Italia si rinviene fino a modeste
altitudini, ma in altre terre mediterranee poste
a latitudine più basse, come quelle
nord-africane, può arrivare sino ai 1500-1700 m
di altitudine.
L'areale del Pino d'Aleppo è
strettamente e schiettamente mediterraneo,
infatti comprende le coste più calde dalla
Spagna all'Asia Minore, dal Marocco alla Siria.
Il sottobosco delle pinete a Pino d'Aleppo è
rappresentato da una ricca macchia con elementi
termofili, fra cui sovente si trova l'Olivastro
(Olea europea olivaster) ed il Carrubo
(Ceratonia siliqua) e le altre specie
caratteristiche del più caldo clima
mediterraneo.
Lungo la vallata del fiume Ippari,
oltre al Pino d'Aleppo, è possibile trovare
rari, maestosi e secolari esemplari di Lentisco
(Pistacia lentiscus), di Ilatro comune
(Phillyrea latifolia), di Alaterno (Rhamnus
alaternus). Sono stati rinvenuti esemplari
isolati di Terebinto (Pistacia terebinthus) e
Corbezzolo (Arbutus unedo). Nella zona più
prossima al mare vegeta la rara Quercia spinosa
(Quercus coccifera), il Ginepro rosso (Juniperus
phoenicea), la Ginestra bianca (Retama raetam).
Altre specie rinvenute nel territorio della
riserva sono l'Artemisia (Artemisia arborescens), la Palma nana (Chamaerops
humilis), l'Efedra fragile (Ephedra fragilis),
varie specie di Euforbia (Euphorbia characias),
la Calicotome (Calicotome spinosa), il Timo
(Thymus capitatus), l'Ononide (Ononis natrix
ramisissima), il Rosmarino (Rosmarinus
officinalis), la Spazza forno (Thymilea irsuta),
l'Erica (Erica multiflora), la Ferula (Ferula
communis), la Salsapariglia (Smilax aspera),
varie specie di Orchidee e di Cisti.
Lungo le
rive del fiume è presente la tipica vegetazione ripariale dei fiumi delle nostre latitudini:
Pioppi, Salice bianco, Salicone, ecc., anche se
ciò che attira immediatamente la nostra
attenzione è la presenza di un folto e
rigoglioso Canneto (Arundo donax). Le canne in
passato avevano un ampia gamma di utilizzazioni:
erano, infatti utilizzate in agricoltura per
sostenere le viti e gli ortaggi, per fare
cannizzate, per realizzare panieri e canestri,
per la costruzione di tetti.
La Fauna
La fauna che è possibile rinvenire
all'interno della Riserva è varia e composita,
sebbene ancora non sufficientemente conosciuta
per mancanza di un organico e completo studio
dell'area.Numerosi, comunque, sono i
rappresentanti sia tra i Vertebrati che tra gli
Invertebrati. Tra i Vertebrati sono presenti i
rappresentanti dei Mammiferi, quale la Donnola
(Mustela nivalis), il Riccio (Erinaceus
europaeus), l'Istrice , il Coniglio (Oryctolagus
cuniculus), la Lepre (Lepus europaeus), la Volpe
(Vulpes vulpes), il Topo Quercino (Elyomis
quercinus), il Ratto (Rattus rattus), l'Arvicola
(Arvicola terrestris), varie specie di
Pipistrello, Gatti e Cani inselvatichiti. La
classe degli Uccelli è degnamente rappresentata
in quest'area da specie tipiche della pineta,
quali: il Cardellino (Carduelis carduelis), il
Verzellino (Serinus canarius), il Merlo (Turdus
merula). Nelle zone più aperte è presente
l'Upupa (Upupa epops). Sono state inoltre
segnalate altre specie, quali: il Colombaccio
(Columbus palumbus), la Tortora (Streptopelia
turtur), la Gazza (Pica pica), la Gallinella
d'acqua (Gallinula chloropus), la Ballerina
gialla (Motacilla cinerea), la Ballerina bianca
(Motacilla alba).
continua >>>
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