
Con una superficie di 1614
kmq e una popolazione di 294 637 abitanti, la
provincia di Ragusa è la meno estesa della
Sicilia. Essa occupa la zona sud-orientale
dell'isola ed è in gran parte rivolta verso il
canale di Malta. Il suo territorio presenta un
aspetto prevalentemente collinare: il profilo
montuoso è molto dolce e con altezze sempre
inferiori ai 1000 m, (il monte Lauro, 986 m,
rappresenta la cima più alta dei monti Iblei),
le fertili zone pianeggianti digradano
dolcemente verso coste basse e uniformi,
costituite da terreno alluvionale. Numerosi sono
i muri a secco che, articolandosi sul terreno a
mo' di ragnatela, delimitano campi e pascoli. La
flora, con le dovute differenze legate
all'altimetria, è di tipo prevalentemente
mediterraneo: querce, platani e carrubi si
affiancano a oleandri, fichi, acanti e canne.
Presso le foci dei fiumi considerevole
importanza hanno le zone umide che prendono il
nome di pantani. Il tavolato Ibleo, di solito
brullo, acquista in primavera gli stupendi
colori di uno scenario dalla bellezza selvaggia
e severa. Molto caratteristiche sono le
cosiddette cave, gole profonde che piccoli
torrenti hanno inciso nel calcare di cui il
tavolato e prevalentemente formato.
L'economia
della provincia è legata ai settori agricolo,
industriale e turistico: la pianura, ricca di
acqua, si presta alla coltivazione di prodotti
ortofrutticoli a rapida maturazione; lungo la
costa i tendoni in plastica delle colture in
serra sono ombreggiati dai carrubi ragusani,
nelle masserie vengono prodotti tipici formaggi
quale il caciocavallo. Alle industrie di
trasformazione dei prodotti agricoli,
conserviere e lattiero-casearie, sviluppatesi
grazie alla grande disponibilità di materie
prime, si affiancano quelle metalmeccaniche, del
legno, dei materiali da costruzione quali
asfalto e pietra pece. Un certo incremento è
stato registrato dalle attività industriali del
territorio in seguito alla scoperta di numerosi
pozzi petroliferi: da questo punto di vista la
zona di Ragusa risulta essere tra le più
importanti d'Italia. Nel territorio si è diffuso
in questi ultimi anni anche il turismo,
rappresentando per la provincia, e in modo
particolare per le zone costiere, una preziosa
fonte di reddito.
Particolarmente frequentate
sono le spiagge, mentre la parte interna della
provincia offre tranquille località sui monti
come per esempio Chiaramonte Gulfi, visitata da
numerosi turisti nel periodo estivo per il clima
fresco e salubre.
Di interesse storico
turistico, e interessanti anche sotto il profilo
archeologico, sono Camarina, Caucana e Cava d'Ispica,
oltre ai centri collinari come Monte Casale e
Monte Casasia. Nel campo dell'artigianato a
Ragusa si trovano: carretti siciliani, cestini
di raffia, ricami artistici e oggetti in pietra
d'asfalto, a Comiso è facile trovare prodotti in
ferro battuto, a Ispica e Vittoria lavori in
terracotta, in ferro battuto, in legno e ricami.
A ciò si aggiungono sagre, feste, manifestazioni
tipiche di un entroterra pittoresco, che attira
turisti da tutto il mondo.
In
alcuni centri come Vittoria, Ispica, Ragusa,
Acate, si hanno durante il periodo pasquale
sontuose processioni, singolari drammatizzazioni
di eventi liturgici, in cui elementi mistici si
intrecciano alle diverse espressioni della
tradizione popolare. Litoranei incantevoli con
spiagge assolate e dotati di servizi turistici
di prim'ordine, compresi villaggi turistici come
quello di Camarina e Kastalia, completano il
quadro di una provincia italiana che merita
certamente d'essere visitata. Sotto il profilo
storico, alcuni ritrovamenti archeologici
testimoniano come la zona fosse abitata fin
dall'età preistorica. Molte sono le fasi
preistoriche, dal Paleolitico (grotta Fontana
Nuova a Marina di Ragusa), al Neolitico (Calaforno
a Monterosso Almo, Monte Arcibessi a Chiaromonte
Gulfi.), all'eta dei metalli (Scornavacche a
Chiaramonte Gulfi, Scamlona a Giarratana). Si
suppone the il popolo più antico dell'isola sia
stato quello dei Sicani, di origine
libico-iberica, stanziatosi nella zona
occidentale. Il popolo the più interessa questa
provincia e gran parte della zona orientale
dell'isola e' quello dei Siculi, di origine
italica, che ha dato il nome all'isola. Nella
provincia si hanno tracce di necropoli di questo
periodo, cosi come nella vicina Pantalica
(Siracusa), dove si trovano numerosi loculi
funerari posti ai lati della gola scavata dall'Anapo.
Anche i Fenici, navigatori
dediti al commercio, hanno esercitato la loro
influenza, più per i loro rapporti commerciali
con i Siculi, che per vero spirito di
colonizzazione. L'inizio della vera storia della
Sicilia coincide, pero, con la colonizzazione
greca, cominciata nell'VIII secolo a.C. con la
fondazione di Naxos e in particolare nel 735 a.C.,
quando i coloni provenienti da Corinto fondarono
Siracusa.
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