Si
trova a 9 km circa a a nord-ovest da Noto. Dal centro storico di Noto si procede
verso la zona collinare di San Corrado fuori le mura; superata Madonna della
Scala, si ammirano il monte Alveria e le mura di Noto Antica.
Situata
tra i comuni di Ispica e di Modica, questa fenditura, lunga circa 13 km,
è costellata da abitazioni trogloditiche, piccoli santuari e necropoli.
I primi insediamenti umani attestati nella zona risalgono al neolitico,
nelle grotte che costellano la cava.
Sul
litorale ibleo, a pochi chilometri da Santa Croce
Camerina, sorge Camarina (o Kamarina): un'area
archeologica interessante anche dal punto di vista
paesaggistico; le rovine abitano, infatti, un tratto
di costa noto come Baia dei Coralli ed estesa per
oltre 600 metri tra due promontori che ne fecero uno
dei porti più attivi nel periodo normanno.
La
Villa Romana del Casale fu costruita tra la fine del sec. III e l'inizio del
sec. IV d.C., nell'ambito di un sistema di latifondi appartenenti a potenti
famiglie romane, che vi si recavano a caccia o in vacanza. Alcuni studiosi
suppongono che la villa fosse appartenuta ad una personalità altolocata della
gerarchia dell'Impero Romano.
Lungo
un crinale, impropriamente chiamato valle, e nella zona più a sud, vengono
eretti nell'arco di un secolo (V sec. a.C.) numerosi templi. Incendiati dai
Cartaginesi nel 406 a.C., vengono restaurati dai Romani che ne rispettano lo
stile dorico.
Il
sito dell'antica Heraclea Minoa, a sinistra del Fiume Platani è oggi denominato
Capobianco da uno sperone marmoso proteso nel mare all' estremità
sud-occidentale dell' altopiano su cui si estendeva la città antica, citata da
Erodoto come colonia selintuntina
Segesta
fu una delle principali città degli Elimi, un popolo di cultura e tradizione
peninsulare che, secondo la tradizione antica, proveniva da Troia. La città,
fortemente ellenizzata per aspetto e cultura, raggiunse un ruolo di primo piano
tra i centri siciliani e nel bacino del mediterraneo, fino al punto di poter
coinvolgere anche Atene.