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Itinerari e Luoghi da Scoprire |
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ITINERARIO NELLE NOVE PROVINCE
SICILIANE |
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Itinerari nella Provincia di Ragusa |
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 Partendo
da Ragusa, prendendo in direzione di Santa Croce Camerina, a circa 20 km
dalla citta' possiamo raggiungere il castello di Donnafugata. Di grande
effetto scenografico, e per questo piu volte utilizzato come set
cinematografico, esso deve il proprio nome a un toponimo di origine
araba risalente all'anno Mille, la cui traduzione suona come "fonte
della salute", trasformato poi a livello dialettale in "Ronnafuata" e "Donnafuata".
Nella forma attuale il castello, o villa residenziale, e da far risalire
alla seconda meta dell'Ottocento.
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 Percorrendo
la strada che da Ragusa conduce a Santa Croce Camerina è possibile
ammirare il Castello di Donnafugata, imponente costruzione immersa in
uno dei più suggestivi carrubeti della provincia, scenario dell'episodio
La Giara del film Kaos dei fratelli Taviani. Le sue origini risalgono
alla metà del XVII sec., quando il feudo di Donnafugata fu acquistato da
Vincenzo Arezzo La Rocca. Il nome non ha nulla a che fare con il suo
apparente significato cioe' "donna rapita", ma e' probabilmente di
origine araba Ayn as Jafat che significa "fonte della salute" e in
effetti esiste una sorgente nei pressi della stazione ferroviaria.
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 Il
Parco Letterario Salvatore Quasimodo (1901-1968) "La terra
impareggiabile" nasce dall'idea di Alessandro Quasimodo, unico erede
vivente dello scrittore, che ha inteso così riunire coloro che hanno
contributo a divulgare le opere del celebre premio Nobel in Sicilia. La
finalità, in particolare, è quella di far rivivere la poesia nei luoghi
dove nacque l'ispirazione: Modica, città natale di Quasimodo,
Roccalumera, luogo d'origine della sua famiglia, a cui sono collegate
nel filo di una memoria lirica Messina, Tindari, le Eolie, Siracusa, l'Anapo
con Pantalica e Agrigento.
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 A
Modica, presso il Museo delle Arti e Tradizioni popolari, rivivono arti
e mestieri del tempo passato, alcuni dei quali presentano ancora
contatti con il presente. L'aspetto caratteristico del museo consiste
nel fatto che gli oggetti sono disposti nel loro ambiente naturale, cioè
inseriti nelle ricostruzioni fedeli di botteghe artigiane che
testimoniano direttamente il loro utilizzo. Si possono ammirare, ad
esempio, un esemplare del caratteristico carretto siciliano, antico
mezzo di trasporto che cambia di dimensione ed eleganza in base alla
importanza della famiglia d'appartenenza, le botteghe degli artigiani
tipici della zona come il mielaio, l'ebanista, il sellaio, il
fabbro-maniscalco, il calzolaio, lo stagnino che saldava pentole e
brocche, il lavoratore della canna, il falegname, lo scalpellino che
lavorava la pietra, il sarto, il riparatore di carretti, il barbiere ed
il dolciere.
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 Situata
tra i comuni di Ispica e di Modica, questa fenditura, lunga circa 13 km,
è costellata da abitazioni trogloditiche, piccoli santuari e necropoli.
I primi insediamenti umani attestati nella zona risalgono al neolitico.
Le grotte che costellano le pareti della cava sono state create dalla
natura per il fenomeno carsico ed in seguito modificae ed adattate
dall'uomo alle proprie esigenze. L’importanza dei luoghi di Cava d’Ispica
rimonta ai primi cultori di antichità della Sicilia e ai viaggiatori
europei che visitarono la valle alla fine del ‘700, lasciandone
suggestivi ricordi scritti e vedute paesaggistiche.
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 Sul
litorale ibleo, a pochi chilometri da Santa Croce Camerina, sorge
Camarina (o Kamarina): un'area archeologica interessante anche dal punto
di vista paesaggistico; le rovine abitano, infatti, un tratto di costa
noto come Baia dei Coralli ed estesa per oltre 600 metri tra due
promontori che ne fecero uno dei porti più attivi nel periodo normanno.
La fondazione della nobile città greca di Camarina, che occupa un
promontorio di modesta altezza, tra le foci sabbiose dell’Ippari a nord
e del ruscello Rifriscolaro a sud (l’antico Oanis), va ricercata nella
notte dei tempi. Secondo Tucidide, autore del V secolo a.C., Camarina fu
fondata da Siracusa nel 598 a.C., sotto la guida degli ecisti Dascone e
Menecolo.
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