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Itinerari e Luoghi da Scoprire |
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ITINERARIO NELLE NOVE PROVINCE
SICILIANE |
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Itinerari nella Provincia di Catania |
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La
città, pur avendo subito nel corso dei secoli profondi sconvolgimenti, ha
conservato le testimonianze della sua storia più antica: dall'acropoli greca
agli splendidi monumenti romani. La continua rivalorizzazione del passato
storico isolano ha poi favorito e una maggiore attenzione degli enti locali
e una matura sensibilizzazione da parte del pubblico nei confronti di alcuni
siti di enorme valore storico.
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Il
nome deriva da "Castrum sinus", ossia "castello del golfo" poiché in
origine era a picco sul mare ma la colata di lava dell'eruzione
dell'Etna del 1669 lo allontanò dalla costa di qualche centinaio di
metri. Il Castello Ursino dall'aspetto severo e massiccio fu costruito
su un altopiano circondato dal mare tra il 1239 e il 1250
dall'architetto Riccardo da Lentini per volere di Federico II di Svevia.
Tra la fine del 1239 e l'inizio del 1240, Federico II di Svevia dà il
via alla costruzione del Castello Ursino, affidata al "praepositus
aedificiorum" Riccardo da Lentini. Con una lettera datata 24 Novembre
1239, l'imperatore invitava i catanesi a versare una somma di duecento
once in oro per la costruzione del castello ed i lavori iniziarono da lì
a breve, incalzati da una possibile rivolta cittadina.
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Secondo
la tradizione il castello fu fondato dal Conte Ruggero, padre di Ruggero II,
che nel 1070 aveva riscattato Adrano dalla dominazione araba. È probabile
che la costruzione del castello nell'area (la odierna piazza Umberto) già
occupata da una torre di difesa di età greca, si debba agli Arabi. Della
costruzione araba sono testimonianza le due porte del piano terreno che
mettono in comunicazione i due vasti ambienti con archi ogivali realizzati
con conci di pietra pomice. La data 1000, incisa nello stipite della seconda
porta, documenta probabilmente il completamento del piano terra. Lo stile
islamico della costruzione è testimoniato dalle porte del piano terreno che
mettono in comunicazione due vasti ambienti con archi ogivali realizzati con
conci di pietra pomice.
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Tra
i tanti monumenti lasciati dai Normanni nell'isola sicuramente uno dei
più importanti è il castello di Paternò che, con la sua forma di
maestoso parallelepipedo alto 34 metri, domina il paese dall'alto di una
rupe basaltica. Fu edificato su un preesistente fortilizio arabo nel
1072 da Ruggero d'Hauteville, a cui si devono anche i castelli di Motta,
Adrano, Troina, Nicosia, Rometta, Castroreale, Vicari, Mazara e Petralia.
Tra il 1221 e il 1223 il castello fu inserito da Federico II di Svevia
nel suo programma d'edilizia militare in base al quale venne destinato
ad assolvere la funzione di stazione di soggiorno per le brevi
permanenze imperiali e di fortilizio di retroguardia a protezione della
pianura del Simeto.
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In
nera pietra lavica, questa fortezza normanna è arroccata su uno sperone di
roccia che si staglia sul mare blu cobalto, alle porte di Catania. Per la
sua importanza strategica il luogo è fortificato fin dai tempi dei Romani,
quando sorgeva la Rocca Saturnia. Fu conquistato dai Normanni di Ruggero di
Altavilla nel 1072 dopo la vittoria sugli Arabi. Più volte distrutto, venne
riedificato da re Tancredi nel 1189. Ancora oggi si possono ammirare la
struttura e gli splendidi archi a sesto acuto. Il castello in seguito fu
concesso ai vescovi di Catania che vi ricevettero nel 1126 le reliquie di
S.Agata riportate in patria da Costantinopoli.
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