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Itinerari e Luoghi da Scoprire |
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ITINERARIO NELLE NOVE PROVINCE
SICILIANE |
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Itinerari nella Provincia di Caltanissetta |
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La
progettazione e la costruzione del Palazzo provinciale di Caltanissetta
si può dire trovino precisa ed opportuna collocazione nella storia
urbanistica della città. Caltanissetta, va ricordato, già capoluogo di
provincia nel 1818, è eretta a diocesi nel 1844. Nella prima metà
dell'Ottocento, insomma, è una città che accoglie varie istituzioni ed
uffici pubblici e che - anche sul fronte economico - si apre a nuova
vita, in quegli anni notevolmente caratterizzata dallo sviluppo
dell'industria zolfifera. Ed è una città che, espandendosi, vuoI
migliorare il suo tessuto urbanistico, affiancando alle tante ed
eleganti abitazioni patrizie, imponenti edifici destinati ad uffici
pubblici. Uno di questi è, per l'appunto, il Palazzo provinciale,
indubbiamente uno degli edifici più belli della città.
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Tra
le 200 fortezze presenti in Sicilia è senza dubbio al Castello di
Mussomeli che spetta la palma della più inaccessibile e inespugnabile.
Capolavoro d'architettura militare del XIV e XV sec., fu fatto erigere
da Manfredi III Chiaramonte, uno dei quattro vicari che governarono
l'isola durante il regno della regina Maria nel 1370. Ubicato a circa 2
km. dal centro abitato, disposto a quote diverse fino a toccare i 780
metri, sembra creare un tutt'uno con la rupe calcarea che s'innalza
isolata nella campagna di Caltanissetta, provincia disseminata di
castelli. La fortezza è delimitata da un muro di cinta irregolare che
sfrutta al meglio ogni possibile appoggio offerto dai costoni rocciosi;
in tal modo la parte costruita dall'uomo si fonde con quella creata
dalla natura.
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In
origine era una torre concessa nel 1362 ai Santapau di Butera che passò
poi ai principi Branciforti, diventando l'odierno castello di Falconara.
In seguito, soprattutto negli ultimi due secoli, fu oggetto d'interventi
volti a ingrandirlo e abbellirlo fino a trasformarlo in un complesso
castrense turrito e merlato. Nei primi dell'800 il castello entrò in
possesso del conte tedesco Giorgio Wilding il quale, colpito dalla
bellezza del luogo, aggiunse alla struttura un'intera ala, con un grande
salone ed un bel terrazzo a picco sul mare. Successivamente, passata la
proprietà ai Chiaramonte-Bordonaro, fu costruita una nuova ala e tutto
il complesso fu adattato divenendo una moderna e lussuosa dimora,
arricchita da quadri, mobili antichi, ceramiche pregiate e trofei di
caccia.
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