La
vegetazione della S. e mediterranea, con netta
prevalenza di piante importate su quelle
originarie; ma la macchia mediterranea e ormai
alterata, e si rinviene in poche aree appartate.
L'antica e intensa umanizza-zione dell'isola ha
prodotto un precoce diboscamento, sicché poche
aree a bosco d'alto fusto rimangono sull'Etna,
gli alti Nebrodi (la più estesa, con i resti del
Bosco di Carona, un tempo famoso) e in minor
misura sulle Madonie e i monti del Palermitano
(boschi della Ficuzza e di Godrano, gia riserve
borboniche) e gli Iblei.
La superficie totale
dei boschi e di soli 212.197 ha (1986), per un
terzo cedui. Considerando la vastità della
Sicilia e il peso demografico, il patrimonio
boschivo e tra i più poveri d'ltalia.
Inoltre
ogni anno, come in altre regioni, numerosi
incendi lo falcidiano.
Il rimboschimento, che pure e stato imponente
tra il 1929 e il 1970 (raddoppio della
superficie), contrasta a malapena questa
rovinosa degradazione. Grano, vite, agrumi e
colture legnose predominano ormai nel paesaggio
siciliano.
La fauna e ricca di uccelli di passo, che fanno
tappa da e per l'Africa, ma piuttosto povera per
il resto; quella marina, abbastanza ricca sino a
qualche anno addietro, va impoverendosi per vari
motivi (sfruttamento, pesca concorrenziale in
alto mare, inquinamento ecc.) pur restando, al
confronto con altre più magre realtà, tra le più
cospicue d'ltalia.
Le iniziative di salvaguardia naturalistica, a
lungo inesistenti, hanno registrato negli anni
ottanta l'istituzione di tre parchi (tra cui
spicca quello dell'Etna) e di quindici riserve
naturali.
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