La provincia di Enna situata nel cuore della
Sicilia non ha sbocco sul mare. Dominata dai
monti Erei a centro sud e dalle pendici
meridionali dei Nebrodi, che mitigano il clima
caldo dell'estate, la provincia ennese offre un
paesaggio ricco di immense vallati verdi, di
sterminati campi di grano e di numerose aree di
grande interesse naturalistico; questo
importante patrimonio è perfettamente custodito
in alcune riserve naturali.
Riserva Naturale dei monti Campanito e
Sambughetti
E’
la maggiore riserva naturale della provincia e
si estende per complessivi 2358 Ha interessando
i Comuni di Nicosia e Cerami. Fu costituita a
protezione di una dorsale parallela ai monti
Nebrodi e racchiude un ambiente naturale
caratterizzato da una notevolissima biodiversità
naturale. Culmina nelle cime dei monti
Sambughetti, 1559 m. s.l.m., e Campanito, 1514
m. s.l.m., le più alte della provincia. Contiene
ambienti naturali anche molto diversi fra di
loro: pascoli montani, piccole zone umide
densamente popolate di fauna e flora
specializzate, uno dei lembi di faggeta più
intatti di tutti i monti Nebrodi, la querceta
del bosco della Giumenta, e la sughereta di
monte Coniglio. Il paesaggio risulta pertanto
particolarmente suggestivo e per tanti versi
simile a quello delle montagne dell’arco alpino,
costituendo un unicum nell’entroterra isolano.
Si raggiunge percorrendo la statale 117 fino al
Km 29 svoltando poi a sinistra all’altezza di un
cartello stradale che riporta l’itinerario da
percorrere.
.gif) |
Riserva boschi Rossomanno Grottascura e Bellia
La
riserva naturale orientata dei Boschi di
Rossomano, Grottascura e Bellia si estende per
circa 2.011 ettari nella zona Erea tra i comuni
di Enna, Valguarnera, Aidone, Piazza Armerina e
Barrafranca. L’aspetto probabilmente più
importante di questa zona è quello della grande
stratificazione storica degli insediamenti umani
nell’area, infatti vi compaiono i resti di un
abitato che nel medioevo e sino al momento della
sua cruenta distruzione e del suo quasi totale
abbandono, veniva chiamato Rossomanno o
Rossimanno, successivamente infeudato all’Universitas
ennese e da allora possedimento del Comune di
Enna. I resti, visibili nella zona sommitale, appartengono ad età compresa tra l’VIII
secolo A.C. ed il XIV secolo, momento in cui
avvenne la distruzione del paese medioevale, con
un parziale trasferimento dell’insediamento in
località Conventazzo, ove, tra i ruderi,
s’insediò un romitorio. Il bosco, dominato dal pino
domestico, fortemente antropizzato, fu poi
implementato a partire dagli anni cinquanta con
piantagioni ad eucalyptus e costituisce il
maggior demanio forestale del centro della
Sicilia. In quest’area si possono
trovare anche querce, lecci, sorbi, castagni e
peri selvatici.
.gif) |
Riserva Monte
Altesina
Si
raggiunge uscendo da Enna in direzione nord-est
e imboccando la statale 121 e successivamente
proseguendo in direzione di Villadoro. Ha una
estensione di 744 Ha e interessa i Comuni di
Leonforte e Nicosia. L’antico Mons Aereus dei
Romani, centro della divisione geografica ed
amministrativa delle tre valli che ancora oggi
vengono richiamate quale giusta divisione
dell’isola, dà il nome a tutta la catena degli
Erei che interessa gran parte della Sicilia
interna e la domina panoramicamente.La parte
alta dello stesso, fin da epoche remote, fu sede
di numerosi insediamenti di popolazioni
indigene, di cui rimangono numerose
testimonianze e successivamente, a partire dal
medioevo, vi si stabilirono diversi eremiti che
eressero un convento accanto alla chiesa di
Santa Maria di Lartesina di cui oggi rimangono
solo dei ruderi.
continua >>> |