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Il fondale, eccetto nella zona
dello sbarramento artificiale realizzato con
grossi massi, è melmoso e ricco di arbusti o
addirittura alberi sommersi, tranne in alcune
sponde del lato Erbavusa e per quasi tutta la
sponda di contrada Terrazza. Pochissimi gli
alberi vicino le sponde, per cui è un lago da
evitare (se non all'alba e al tramonto) nei mesi
di luglio e agosto a causa del sole cocente e
della temperatura che spesso supera i 40 gradi.
Lago di Pergusa
Il
Lago di Pergusa, unico lago naturale presente
nella Sicilia centrale, posto tra un gruppo di
appartenenti ai monti Erei, è stato originato da
uno sprofondamento del terreno ed è legato
sempre all’antica leggenda del ratto di
Proserpina. Non avendo né immissari né emissari
il suo approvvigionamento idrico è dovuto
unicamente al contributo atmosferico, pertanto
risente dei lunghi periodi di siccità. Le sue
acque azzurre e poco profonde (scendono solo
fino a poco più di quattro metri) sono salmastre
a causa dell’assenza di emissari. Dal 1995 il
Lago di Pergusa e l’ambiente circostante
costituiscono una Riserva Naturale Speciale, per
la tutela, secondo la motivazione ufficiale, di
un ambiente lacustre che ospita una ricchissima
varietà di avifauna e rappresenta l’unica zona
umida di sosta nel cuore della Sicilia, per gli
uccelli migratori.
Tra aprile e maggio e tra
ottobre e novembre Pergusa diventa un vero e
proprio crocevia di volatili, per la sua
posizione geografica e per il fatto di essere
un’oasi umida in un paesaggio per lunghi mesi
dominate dalla siccità. Pergusa rappresenta
l’habitat ideale per gli uccelli che compiono
lunghe ore di volo ininterrotto sul mare da e
verso l’Africa. Periodicamente il lago, per una
sinergia tra alcuni degli organismi microscopici
che in esso vivono, fa registrare un fenomeno
unico al mondo: le sue acque si tingono di
rosso.
Protagoniste di questo fenomeno è un piccolo “gambero” che, per
difendersi dai raggi del sole estivo, si tinge di pigmento rosso e si
insedia in foltissime colonie sotto la piante acquatiche.
Il pigmento si
trasferisce poi all’acqua e i batteri in essa presenti sino a conferire
allo specchio del lago un colore rossastro.
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Lago Pietrarossa
L'area
è caratterizzata da due grandi depressioni
carsiche, parzialmente riempite dal lago di
Doberdo' e dal lago di Pietrarossa, che
costituiscono uno dei pochi esempi di
lago-stagno carsico in Europa, separate da una
dorsale calcarea con numerosi fenomeni carsici
epigei visibili. Nei periodi di magra degli
affluenti il livello delle acque cala molto e la
superficie libera, non occupata dal canneto, si
limita a canali e a pozze. La biodiversità sia
animale sia vegetale è molto accentuata per la
coopresenza di diversi ambienti naturali quali
landa e boscaglia carsica e associazioni
acquatiche. Nel territorio del comune di Aidone,
è in fase di realizzazione un nuovo invaso "La
Diga Pietrarossa".
L'opera, appaltata dal
Consorzio di Bonifica 7 di Caltagirone prevede
una capacità totale dell'invaso di circa 30 mln
di mc d'acqua. Va segnalato che i lavori sono
stati sospesi per il ritrovamento di un sito
archeologico. L'entrata a regime della diga
consentirà una migliore delle risorse idriche
del comprensorio.
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Lago Olivo
L'invaso
ultimato nel 1988, realizzato dall'ESA, con fondi erogati dalla Regione
Siciliana, è alimentato dal fiume Olivo e sottende un'area di bacino
diretto esteso 60 Kmq. Lo sbarramento della diga è del tipo "Rockfill"
con manto di tenuta bituminoso sul paramento di monte, ha un'altezza di
49,5 m. ed è impostata su una stretta piuttosto incisa e geologicamente
complessa. E' raggiungibile percorrendo la Strada Provinciale
Barrafranca - Madonna delle Noce.
Lago Morello
Lungo
la statale 121, in direzione Palermo, si
incontra Villarosa, piccola cittadina edificata
dal Duca Placido Notarbartolo sulle rovine di un
casale distrutto dal terremoto del 1693. La
visita a Villarosa comincia però prima di
arrivare nell'abitato. Sulla statale, infatti,
si incontra a sinistra la deviazione per la
stazione ferroviaria. Vale la pena svoltare e
visitare la piccola stazione di paese che,
destinata alla chiusura, è stata invece
abilmente trasformata in un particolarissimo
museo ferroviario e della civiltà contadina.
Un'altra deviazione, invece, conduce fino al
Lago Morello, un bacino artificiale in cui
vengono fatte affluire le acque del fiume
omonimo.
Il lago, là dove si è impossessato del
bacino artificiale, offre paesaggi di notevole
interesse naturalistico.
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