Parchi e Riserve del
Catanese
GIARDINO BOTANICO NUOVA GUSSONEA - RAGALNA
Il giardino botanico "Nuova
Gussonea" è localizzato sul versante meridionale
dell’Etna in territorio di Ragalna, all’interno
del demanio forestale "Giovanni Saletti". Esteso
per oltre dieci ettari, è posto ad un’altitudine
compresa tra i 1700 ed i 1750 m circa, in una
zona dove la vegetazione a pino laricio entra in
contatto con i pulvini di astragalo, tipici
dell’alta montagna etnea. Istituito nel 1979
mediante una convenzione fra la Direzione
Generale delle Foreste della Regione Siciliana e
l’Università degli Studi di Catania, è stato
inaugurato nel 1981. La sua denominazione,
"Nuova Gussonea", è un omaggio a Giovanni
Gussone, studioso della flora sicula, e ricorda
l’iniziativa di Fridiano Cavara, che nel 1903
aveva fondato nello stesso luogo il giardino
botanico Gussonea, che ebbe breve durata.
La
realizzazione del giardino, ancora in corso, è
attuata grazie alla collaborazione fra
l’Istituto di Biologia ed Ecologia vegetale
dell’Università degli Studi e l’Ispettorato Ripartimentale delle Foreste di Catania.
La
peculiarità del giardino, che lo rende unico in
Italia ed in Europa, è di ospitare le specie del
territorio etneo organizzate in comunità
vegetali, così come si trovano in natura, nei
diversi piani altitudinali e nelle varie
condizioni ambientali presenti sull’Etna.
Il
giardino infatti ricrea "in miniatura" il
paesaggio vegetale di tutto il vulcano, oltre
che particolari ambienti: sono presenti, tra gli
altri, una colata lavica, delle cisternazze e
delle piccole grotte. In particolare vi si
distinguono:
1) la zona delle aiuole, che
è quella corrispondente ad un tipico orto
botanico, in cui sono ospitate, in circa 200
aiuole, specie significative delle comunità
vegetali etnee, disposte lungo settori
corrispondenti ai piani altitudinali della
vegetazione dell’Etna (dal piano
mediterraneo-basale a quello alto-mediterraneo).
2) il vivaio, destinato alla
semina, coltivazione e acclimatazione delle
piante da mettere a dimora nei diversi settori
del giardino. Qui le piante sono collocate in
filari in cui sono disposte secondo l’ordine
filogenetico. Ciò è particolarmente importante
per fini didattici, perché, seguendo l’ordine
dei filari, si può seguire l’evoluzione dalle
specie più primitive, quali le felci, alle più
evolute, quali le composite.
3) un’estesa colata lavica
che ospita la vegetazione pioniera. Su tale area
sono in corso varie sperimentazioni volte a
studiare la colonizzazione delle lave da parte
dei vegetali.
4) diverse aree boschive, che
accolgono boschi di betulla dell’Etna, oltre che
di faggio, cerro, roverella, pioppo tremulo,
leccio. Il bosco di leccio è presente sia in
formazioni pure, sia in formazioni ove il leccio
è misto ad acero, frassino, carpino nero e
roverella; vi sono presenti anche alcuni
esemplari di quercia da sughero. Ciò consente di
osservare le associazioni così come si possono
trovare sui diversi versanti dell’Etna: infatti
ad ogni tipo di bosco è stato associato il
sottobosco che si trova in natura.
continua >>> |