
L'antica cittadina Tyndaris,
l'odierna città di Tindari in provincia di
Messina, si caratterizza per la magnifica
posizione panoramica, che si estende
abbracciando il Golfo di Patti, Capo Milazzo e
le Isole Eolie, e per la monumentalità della sua
zona archeologica; fu fondata da Dionigi di
Siracusa nel 396 A.C. e può contare una discreta
storia, a partire dal suo coinvolgimento durante
la prima guerra punica come postazione
cartaginese e la sua successiva assoggettazione
romana nel 257 A.C.. Anche sotto il dominio
romano la città conserva sempre la sua evidente
importanza determinata dalla sua posizione
strategica sul Mar Tirreno e sulle rotte che
interessano lo Stretto di Messina. La città conobbe anche le
incursioni barbariche e sotto Teodorico, re
degli Ostrogoti, la città conobbe un buon
periodo di splendore. Sotto il dominio bizantino
la città divenne inizialmente sede vescovile.
L'incursione araba in Sicilia iniziò nell'827,
fatto storico che determinò la distruzione della
città di Tyndaris e la conseguente fuga dei suoi
abitanti, ripetizione di eventi passati che
contribuiscono alla creazione della già citata
città di Patti. Inizialmente la conquista
normanna ignorò tale città, evento che determinò
il declino del sito che in passato aveva
conosciuto tanta importanza.
Appartengono ad
essa opere di grande pregio architettonico come
il Teatro Greco, risalente al IV° secolo a.C.,
la Basilica o Gymnasium ed il Museo, contenente
reperti provenienti dagli scavi della città
antica. A poca distanza ha sede il
Santuario della Madonna Nera (Maria S.S. Del
Tindari), celebre luogo di culto nonché meta di
incessanti pellegrinaggi. Imponenti sono i resti
delle mura ciclopiche, in ottimo stato di
conservazione, che ancora oggi costituiscono un
raro esempio di perizia tecnica.
Le mura
Lungo la salita che conduce
alla sommità di capo Tindari, si costeggiano a
tratti le imponenti mura costruite al tempo di
Dionisio e rafforzate e sostituite in seguito da
un doppio paramento di massi di pietra
squadrata. La cinta racchiudeva solo nei
punti non difesi naturalmente la città, che
aveva una pianta regolare, con tre ampi decumani
(le vie principali e parallele) e cardini
perpendicolari.
La conformazione del terreno,
in salita, facilitava il sistema fognario che
correva lungo queste strade secondarie, in
pendenza, un piccolo Antiquarium, oltre
l'ingresso agli scavi sulla sinistra, espone
reperti rinvenuti durante gli scavi.
L'insula romana
Si tratta di un intero
quartiere a sud del Decumano Superiore, completo
di terme, tabernae, abitazioni ed in particolare
di una grande casa patrizia che conserva ancora,
nei pavimenti di alcune stanze, resti di
mosaici.
La Basilica
E' un bell'edificio ad arcate
i cui resti danno un'idea della grandezza
originale. Anche se il nome lo designa come il
luogo destinato alle assemblee, la sua vera
funzione resta incerta: forse un monumentale
propileo dell'agorà, lo spiazzo principale della
città. Costruito con grandi massi
squadrati di pietra arenaria, presentava, sul
fronte, cinque archi. Quello centrale, più
ampio, costituiva l'accesso ad un passaggio
coperto con volte a botte che fungeva da
galleria sulla strada principale.
Il teatro
Raggiunto il Decumano
Superiore, a sinistra. Si trova a monte del
Decumano Superiore, probabilmente la via
principale (sono venuti alla luce solo due
decumani). Di origine greca (fine del IV
sec. a.C.) fu costruito sfruttando la naturale
conformazione del terreno con la cavea rivolta
verso il mare e le Eolie. Venne trasformato in
epoca imperiale per ospitare i combattimenti tra
gladiatori.
Come raggiungerla
AREA ARCHEOLOGICA TINDARI
Tel. 0941369023
Aperta tutti i giorni dalle ore 9 a un'ora
prima del tramonto
continua >>>
|