
Il sito dell' antica Heraclea
Minoa, sulla sinistra del Fiume Platani (antico
Halikos) è oggi denominato Capobianco da uno
sperone marmoso proteso nel mare all' estremità
sud-occidentale dell' altopiano su cui si
estendeva la città antica. Citata da Erodoto
come colonia selintuntina, cadde, intorno al IV
secolo a. C., stabilmente sotto il dominio di
Akragas. Terone vi scoprì i resti di Minosse,
giuntovi nel IV secolo a. C. per un tentativo di
colonizzazione trovando la morte presso il re
sicano Cocalo. Il tiranno restituì le ossa ai
Cretesi. Conquistata prima dai Siracusani, poi
dagli Agrigentini e ancora dai Cartaginesi che,
in piena guerra punica ne fecero una vera e
propria base militare.
Verso la fine del I
secolo d. C. la città venne probabilmente
abbandonata. Molto più tardi, nel V sec. d. C.,
vi si stabilì una fattoria. Il Teatro è situato nella
cavità di una collinetta. E' aperto a sud, verso
il mare, e presenta una struttura geometrica
consistente in una semicirconferenza le cui
estremità si prolungano con due estremità rette
e parallele.
Esso è costruito in conci di marna
e, a causa di un errato tentativo di restauro, e
dell'eccessiva friabilità della pietra, è oggi
protetto da un materiale plastico trasparente
che permette di constatare l'attuale stato dei
ruderi.
Dalla stessa collinetta è possibile
ammirare una delle più belle e incontaminate
spiagge del litorale agrigentino. La zona
archeologica attiene all'area della città antica
e quanto è in vista si riferisce al periodo
ellenistico, dal IV al I sec. a.C..
Particolari di Heraclea
Minoa
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Heraclea Minoa |
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